Realizzare una collezione che strizzasse l’occhio alla maglieria utilizzando filati e tecniche che sapessero mixare innovazione e tradizione: questa la richiesta formulata a giovani designer da Fashion Design Contest, il concorso nato dalla collaborazione tra MKS – Milano Fashion School e Shima Seiki Italia. Ad aggiudicarsi il primo premio – un internship di 3 giorni in Shima Seiki Italia durante i quali vedrà realizzarsi uno degli outfit da lui disegnato – è stato Carlo Migliori, la cui proposta creativa è stata selezionata tra quella dei 15 partecipanti al Contest da una commissione di professionisti del brand giapponese. Medaglia d’argento e di bronzo sono state attribuite a Silvia Ferrari e Manuel Salpietro.
“E’ stata una decisione combattuta – spiegano da Shima Seiki Italia – in quanto tutti e tre i finalisti hanno dimostrato di avere capacità non solo stilistiche, ma anche di avere delle conoscenze un po’ più specifiche del settore maglieria, delineando i punti maglia realizzabili, i filati e le finezze sulle quali avrebbero visto realizzati i loro capi. Ora il vincitore, oltre a vivere un’esperienza in prima linea nella nostra azienda, potrà anche vedere il suo bozzetto prendere vita attraverso i vari passaggi necessari per sviluppare un capo sulle nostre macchine di ultima generazione”. Un’esperienza formativa a tutto tondo che sarà un utile volano anche per la professionalità di Carlo che, per le sue realizzazioni, ha letto con il suo sguardo la traccia definita dal Contest.

“Ad ispirarmi – spiega Migliori – sono stati non solo i due grandi interpreti del mondo della maglieria identificati dal concorso, Sonia Rykiel e Brunello Cucinelli, ma anche il momento storico che stiamo vivendo che ha fatto venir meno alcuni elementi basilari per il nostro modo di vivere: l’interazione e l’espressione. Proprio da queste sono partito per sviluppare i concept di collezione. L’espressione del corpo attraverso il movimento e la danza, di cui gli anni ‘80 si fanno rappresentanti, hanno ispirato i colori e le linee per la collezione di Rykiel, che tendeva per lo più ad uno stile eccentrico. A definire invece la collezione per Cucinelli è l’interazione diretta con la natura di cui sono testimoni i disegni dei bambini della scuola di San Gersolè ne “Il libro della natura” pubblicato nel 1963 che ho tenuto di riferimento nella creazione di stampe e lavorazioni a maglia, sempre in fibre naturali, rinnovabili e biodegradabili. Ad accomunare le mie due suggestioni in maglia è stata la volontà di creare una connessione tra bellezza e comodità, codificata a partire dalla scelta del filato. Ho puntato molto sulla Lana Merinos perchè grazie alle sue caratteristiche intrinseche rende i capi traspiranti, morbidi e confortevoli a contatto con il corpo, oltre ad essere una fibra molto versatile e ricca di potenziale per lo sviluppo di nuovi filati innovativi che rispettino l’ambiente”.
Al giovane designer non resta ora che dare corpo alla sua creatività nella sua full immersion in Shima Seiki Italia, per cui nutre grande curiosità. “Sono un sognatore ma tendo a non avere mai alcun tipo di aspettativa, piuttosto seguo il flusso delle cose. Durante una visita con MKS da Shima Seiki Italia sono rimasto colpito dal modo in cui l’azienda sia costantemente proiettata al futuro e aperta alle nuove soluzioni creative e tecnologiche, per questo sono sicuro che questa esperienza sarà fonte di grande arricchimento professionale. Sono dunque pronto a mettermi in gioco e felice che il mio lavoro abbia ottenuto un riconoscimento. Ritengo però che anche le creazioni di Silvia e Manuel fossero di valore soprattutto perchè nelle linee dei capi, nelle stampe e nelle lavorazioni riflettono il loro modo di essere”.
Modo di essere che diviene espressione principale dello stile di chi crea. Ne è convinta anche Silvia Ferrari che, grazie al suo lavoro, si è meritata il secondo piazzamento.

Adoro lo stile di Carlo, ma delle due capsule quella che mi ha colpito di più è stata quella ispirata a Sonia Rykiel. Un’esplosione di colori, intrecci e fantasie. I figurini disegnati assomigliavano alla stilista stessa e ogni outfit era perfettamente coordinato e curato nei minimi dettagli, dagli accessori, alle acconciature, una diversa dall’altra. Di Manuel, invece, ho apprezzato l’audacia: per Brunello Cucinelli ha scelto una tematica forte, quasi contrastante con lo stile del designer. Eppure è riuscito perfettamente ad accostare argomenti come il bondage, la villosità e la libertà di espressione all’eleganza propria del brand e a trasmetterlo attraverso la maglieria. Maglieria che per me ha rappresentato davvero una scoperta, perché prima di visitare Shima Seiki non avrei mai creduto potesse essere uno strumento tanto creativo. In azienda, invece, ho scoperto lavorazioni particolari che hanno da subito stimolato la mia creatività per la collezione per il Contest. Per Sonia Rykiel, nello specifico, ho preso spunto dalla sua personalità ribelle, quindi ho creato una collezione estiva dall’impronta rock. Per il Cucinelli, invece, mi sono ispirata al bucaneve: un fiore piccolo e delicato, ma comunque forte e tenace da riuscire a sbocciare anche attraverso la fredda neve. Per molti è credenza di buona fortuna, per me indica rinascita. Brunello Cucinelli è un uomo spirituale, mi è sembrato quindi adatto il tema della rinascita, soprattutto dopo il periodo che abbiamo vissuto. Per entrambi mi sono lasciata guidare anche dai materiali, concentrandomi sullo studio delle fibre e sulle numerose lavorazioni che queste possono subire”

Chiavi di lettura che anche Manuel, terzo classificato, ha fatto sue. “Sviluppare due mini capsule collection attraverso le linee caratteristiche dei due Brand definiti è stato estremamente interessante, mi ha concesso di esplorare metodi diversi su come affrontare la stessa tematica e proporre lo stesso messaggio, pur utilizzando filati e punti maglia completamente diversi e più caratteristici dei due stilisti. Un viaggio creativo che anche Carlo e Silvia hanno compiuto, come confermano le loro realizzazioni che ho trovato davvero straordinarie. Di quelle di Silvia ho apprezzato in maniera particolare l’utilizzo delle lavorazioni crochet ed il loro abbinamento cromatico in linea, che ha curato nel progetto ispirato a Sonia Rykiel, per non parlare poi della scelta di combinare il trapuntato con la rete e dei tagli scelti per i capi che trasmettono appieno le Vibes del mood Rock allo stato puro, scelto come tematica della capsule. Mentre nel progetto di Carlo mi ha entusiasmato l’unione fra elegante e sofisticato, che mi trasmette in particolare la sua proposta ispirata a Brunello Cucinelli. Mi è piaciuta molto la scelta di combinare il punto treccia con il goffrato per le eleganti realizzazioni floreali, per completare il tutto con le realizzazioni in bottonato che aggiungono quel senso di sofisticatezza in più”.