Di cosa si occupa un “Color Consultant”? Quale è il suo ruolo nella definizione di una collezione di filati? Quali le ispirazioni che lo animano? A raccontarlo è Leonie van Balen che del colore ha fatto ben più della traccia della sua professione.
Come è nata la tua passione per il mondo dei colori?
Fin da piccola ero affascinata dai colori. Mio padre è un ornitologo e gran parte della mia infanzia l’ho quindi trascorsa a contatto con la natura che, dal punto di vista di cromie, tonalitĂ e nuance, ha molto da raccontare. Mi ricordo, ad esempio, di avere anche realizzato un libro con tutti i fiori e le foglie essiccate che raccoglievo e che, successivamente, ho trasformato in collage. Questo è stato l’inizio, ma la mia fascinazione per il colore è andata anche oltre. Durante i miei studi, ad esempio, vi ho sempre posto molta attenzione, facendo approfondite ricerche cromatiche prima di iniziare a progettare i tessuti, i capi e le collezioni. Per fare questa ricerca traggo ispirazione dalle immagini che mi attraggono e di cui cerco di cogliere l’essenza, sia mescolando i miei colori con la pittura, sia creando abbinamenti cromatici con i colori misti.
Quale è il valore del colore nel valorizzare un filato?
E’ estremamente importante. Il colore del filato offre infatti l’impressione iniziale del prodotto. Prima di percepirne la struttura e il tatto, ad attrarre è il suo colore. Proprio per questa ragione è determinante che la cromia sia così accattivante da esaltarne il fascino.
Come nasce una cartella colori?
Personalmente procedo in questo modo: per prima cosa svolgo ricerche approfondite sulle tendenze e sui trend dei colori. Quali saranno quelli che le persone utilizzeranno e indosseranno nelle prossime stagioni? Ad ispirarmi è un’ampia varietĂ di immagini provenienti dalla moda, dall’arte, dalla fotografia, dal cinema, dalla natura e dalla vita quotidiana. Tutto ciò che è attuale viene preso come spunto e potrebbe finire nei miei mood board. Ad esempio per la collezione presentata da Tollegno 1900 a Pitti 95 ho realizzato diversi temi: “corpi umani” (nudi e toni di grigio), “comfort touch” (pastelli), “materiali misti” (colori naturali), “iper identità ” (colori pop) e “nuova realtà ” (colori digitali/neon). Per svilupparla ho cercato immagini che si abbininassero a queste tematiche, quindi ho creato moodboard con colori selezionati che ho mescolato a mano. Preferisco ideare i miei colori piuttosto che cercarne di esistenti, perchĂ© in questo modo posso generare liberamente qualcosa di originale. Queste tonalitĂ , una volta prodotte, sono state quindi portate in laboratorio dove sono state “tradotte” in filati tinti. Una volta effettuate le prime immersioni, ho rivisto le nuance facendo anche dei commenti specifici.
Quale i passi successive?
Sia nel caso del lavoro svolto per Tollegno 1900 che per altre realtĂ , il passo seguente consiste nel guardare attentamente la cartella colori esistente per vedere quali nuance mancano e quali possono essere eliminate. Qui non entrano in gioco solo le tendenze e l’ispirazione, ma anche i numeri delle vendite. In questo passaggio vengono presi in considerazione anche i colori dell’archivio. Alcuni, tolti o tinti in precedenza, potrebbero infatti tornare nel panel che si sta sviluppando.
Il caso della cartella colori Harmony ha fatto scuola…
La cartella colori di Harmony  è considerata la principale di Tollegno1900 perchè copre il maggior numero di nuance. In questa collezione, ad esempio, sono 210. Una volta decisa, ho basato le altre cartelle partendo da questa. Nello scegliere le cromie ho tenuto anche a mente la qualità e la vocazione del filato. Ad esempio essendo Harmony 4.0 un filato sportivo dalle caratteristiche tecniche, nella selezione dei colori mi sono concentrate su quelli impiegati nell’abbigliamento attivo. Per Woollcott, invece, mi sono chiesta quali sarebbero state le tonalità adatte per una maglietta lavorata a maglia…
Sintetizzando: in cosa è consistito il progetto che hai seguito per Tollegno 1900?
Ricerca, creazione di moodboard, miscelazione e selezione dei colori, revisione delle immersioni di laboratorio e selezione dei nuovi colori, “costruzione” della cartella colori mettendo i colori nell’ordine corretto.
Stai lavorando a qualche nuovo progetto che puoi raccontarci?
Oltre a essere consulente del colore, lavoro anche come designer di maglieria. Al momento sto assistendo Edward Buchanan a Milano sulla collezione di maglieria di Emilio Pucci: un’ottima opportunitĂ per unire la mia passione per i colori e la maglieria! Accanto a questo ho un piccolo spazio dove realizzo progetti che prevedono lo sviluppo di punti e capi su scala piĂą piccola. Attualmente sono impegnata nella produzione di costumi lavorati a maglia per uno spettacolo teatrale. Per Tollegno 1900 vorrei unire le mie qualitĂ di designer di maglieria e di consulente colore per la prossima stagione sviluppando e ricercando anche punti maglia e trattamenti. Penso che impegnarsi contemporaneamente sulle tecniche di maglieria e sui colori facendoli corrispondere tra loro possa contribuire a migliorare la qualitĂ e l’appeal dei filati!