Quattro chiacchiere con la studentessa del Politecnico di Milano che ha preso parte al progetto di realizzazione di arazzi in maglia esposti da Tollegno 1900 a Pitti. Suo lo sguardo dedicato alle cromie e ai punti.

Studia Design for the Fashion System al Politecnico di Milano – secondo anno della laurea magistrale – ha 24 anni, è originaria di Lecco – ma naturalmente cittadina del mondo – e si dichiara appassionata maglieria, cultura e moda. Moda che Federica Coti Zelati, il cui contributo nella realizzazione degli arazzi che “vestiranno” lo stand di Tollegno 1900 nel corso di Pitti Immagine Filati #96 è stato significativo, ha identificato come settore in cui potersi esprimere appieno. “Ho scelto il settore della moda 6 anni fa – dice – quando ho compreso che proprio questo mondo avrebbe potuto darmi grandi margini di crescita e di piacere personale nella progettualitĂ  e nell’espressione della mia creativitĂ . Una delle soddisfazioni piĂą grandi è infatti vedere un’idea concretizzarsi e realizzarsi”. Realizzazione che richiede non solo capacitĂ  tecniche, ma anche visionarietĂ . Forte di queste consapevolezze, Federica ha le idee chiare sul suo futuro: “Terminato il mio percorso di studi al Politecnico, spero di trovare un impiego che non solo affini le mie competenze, ma sia anche terreno fertile di opportunitĂ , crescita e innovazione. Non a caso mi piacerebbe molto potermi sperimentare in piccole realtĂ , soprattutto nel mondo della maglieria, dove sicuramente avrei modo di acquisire molte conoscenze e mettere a disposizione quanto appreso nei miei studi”.

Studi che l’hanno portata ad entrare in contatto con Tollegno 1900 per la realizzazione di un progetto capace di mixare tecnologia e colore. “Nel progetto che ha visto la realizzazione di una serie di arazzi utilizzati per l’allestimento dello spazio espositivo dell’azienda nel corso di Pitti Filati – racconta – mi sono occupata dei colori e dei punti rappresentati. Per comprendere come interpretare al meglio le esigenze di Tollegno 1900, io e Michele Fumagalli, con cui ho lavorato a 4 mani, ci siamo incontrati per toccare e vedere con i nostri occhi il catalogo inviatoci dall’azienda. La scelta dei filati da usare è avvenuta anche sulla base delle teorie dei colori: volevamo tirarne fuori il meglio mettendoli a contrasto, in modo che si esaltassero a vicenda”. La scelta è ricaduta su Harmony proprio per le sue caratteristiche intrinseche. “Questo filato ha una lucentezza e una stabilitĂ  tali che ci è risultato non semplice riuscire a scremare determinati colori: li volevamo usare tutti! Confrontandoci però con l’azienda e con la selezione dei filati che sarebbero stati usati per i capi esposti a Pitti, siamo riusciti a definire le palette definitive”. Molto piĂą semplice, ma ugualmente fondamentale, è stata la scelta dei punti. “Volevamo immagini d’impatto, ingrandite, con dettagli che potessero risaltare da lontano grazie al contrasto delle tonalitĂ . Abbiamo così scelto dei punti non usuali ma significativi. Il risultato finale ci ha davvero molto soddisfatti. Personalmente credo che sia uno dei miei progetti meglio riusciti e questo grazie anche al mio collega Michele che spero possa esserne fiero tanto quanto me”.

Fierezza che Federica lega anche alla sua sensibilitĂ  nella scelta dei colori. “In questi anni – conclude – ho imparato che il colore è estremamente importante in una collezione: ho sperimentato sulla mia pelle nei primi progetti universitari in cui i miei colleghi ed io abbiamo passato le ore, anche fino a tarda notte, sulla scelta di una palette. Sono veramente grata a Tollegno 1900 per l’opportunitĂ  che mi ha dato: lavorare con prodotti di ottima manifattura e di massima qualitĂ  è ispirante e offre grandi soddisfazioni quando si vede raggiunto l’obiettivo che ci si era prefissi”.

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