13/10/2025
Filati, T Talk
Responsabile della divisione tintoria di Tollegno 1900, nel 2025, celebra con il suo staff di 11 persone 18 anni di carriera “impegnata e appassionata”

Festeggia nel 2025 i suoi primi 18 anni in Tollegno 1900 Emanuela Biffi, responsabile della divisione tintoria aziendale, composta da 11 dipendenti. Un traguardo significativo per lei che nel suo palmares professionale ha diverse medaglie (di merito) e un record (di genere). Emanuela, infatti, è una delle sole 3 donne biellesi che riveste un ruolo direttivo in un comparto tradizionalmente maschile.

Indorama Ventures, cui la Filatura di Tollegno fa capo, può contare nel suo organico su due delle donne “tintrici” di filo del territorio Biellese: un traguardo o una responsabilità? 

Sicuramente un traguardo se consideriamo che il mondo tintoriale è prevalentemente maschile. Nel mio percorso professionale sono riuscita a ricoprire questo ruolo perché ho incontrato persone che hanno dato più importanza alle capacità che al genere, all’età o ai pregiudizi in generale. E’ indubbio però che il mio percorso, per alcuni versi, sia stato maggiormente in salita di quello di un collega di sesso opposto ma, la mia tenacia e passione mi hanno ripagata.

Come sei approdata in Tollegno 1900?   

L’azienda aveva esigenza di inserire tra le proprie risorse una figura tecnica che conoscesse l’impianto appena acquistato che, all’epoca del mio ingresso, 18 anni fa, era in funzione da pochi mesi. Non solo. La persona che stavano cercando avrebbe dovuto occuparsi anche di formare il personale nella fase di avviamento. La proprietà ha ritenuto che io fossi la persona giusta.

Quanto ritieni conti la formazione continua per svolgere la tua professione?

Per questo lavoro la formazione a 360° è fondamentale, soprattutto inizialmente. E’ opportuno conoscere non solo ogni mansione, ma anche ogni lavorazione del ciclo produttivo per poterla comprendere ed applicare. In una seconda fase, invece, a fare la differenza è per lo più l’esperienza che è spesso frutto di prove continue.  La correzione dei colori, infatti, non è una pratica che si può insegnare ma si acquisisce solo provando e riprovando e valutando i risultati che si ottengono.

Sei alla guida di uno staff composto da 11 persone: in che cosa consiste praticamente il tuo lavoro?

Concretamente mi occupo della gestione del personale, del programma di tintura giornaliero e della risoluzione dei problemi che non mancano mai! L’obiettivo mio e del mio staff è quello di cercare di soddisfare le esigenze dei clienti a livello coloristico, garantendo qualità e conformità dei toni richiesti.

Come hai evidenziato, le criticità, nel tuo lavoro sono all’ordine del giorno. Quali le difficoltà maggiori con cui ti trovi a dover fare i conti?

Ogni occhio umano ha una percezione del colore differente che porta a vedere le cromie in modo diverso. Il problema maggiore sorge quando a mio giudizio il colore è corretto e di buona qualità mentre il cliente non è soddisfatto. Per poter trovare la soluzione, però, bisogna innanzi tutto “vedere” con lo sguardo del referente e identificare la problematica che lui ha individuato.

Un lavoro certosino che richiede impegno e passione…

Da sempre sostengo che chi fa il mio lavoro, se pur piccolo, è una parte fondamentale della realizzazione di grandi progetti. II colore fa la differenza non solo nella percezione delle cose, ma anche sull’umore, sulle scelte che si compiono e anche sulla visione della vita. Con la nostra attività “concepiamo”, sviluppiamo e vediamo nascere quanto poi verrà utilizzato per “impressionare” altre persone.

 

Un lavoro fortemente responsabilizzante che negli anni ha subito profondi cambiamenti…           

Nella sua essenza la professione non è cambiata, ma si è modificato il percepito del suo valore. Se, infatti, negli anni 70/80 era tra le più ambite, oggi è praticamente scomparsa ai giorni nostri. Le cause? Sicuramente il lavoro è impegnativo, i problemi e le pressioni non mancano mai, ma, per contro, non è mai noioso e può dare grandi soddisfazioni.

Le nuove tecnologie hanno concorso a modificare la tua attività?

Il mondo della tintura del filo ha subito una svolta rilevante con l’arrivo degli impianti automatizzati che hanno oggettivamente apportato un notevole cambiamento. Più che di nuove tecnologie, però, parlerei di sviluppi di metodi e dispositivi che hanno permesso di aggiornare/performare quanto già esistente.

Innovazione, sostenibilità, AI come hanno impattato sul settore?

Per quanto ci riguarda, la vera innovazione si è avuta con l’installazione dell’attuale impianto che conta su una tecnologia diversa rispetto alla precedente. Le sue ricadute si sono avute anche in ambito sostenibile se pensiamo al consumo di acqua, energia e gas.

La sostenibilità si declina anche in altre direzioni?

Trattare e commercializzare fibre naturali ha da sempre avuto un impatto positivo in questa direzione che oggi può contare su ulteriori valori aggiunti: la tracciabilità e il maggior controllo. Per quanto attiene strettamente il mio lavoro, invece, ho sempre cercato di utilizzare prodotti che rispettassero prima di tutto la salute umana e l’ambiente anche andando a discapito di prodotti più performanti.

 

 

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