Utilizzato da millenni ed originario dell’Estremo Oriente, il ramiè o ramia, è una fibra tessile naturale esteticamente molto simile alla seta ed estremamente costosa complice un processo di estrazione particolarmente complesso. Il suo colore oscilla dal bianco al grigio al verdastro, è lucente, morbida, fresca al tatto ed è più resistente del lino, del cotone o della lana. Le sue doti sono però anche altre: non si restringe, mantiene perfettamente la forma, si asciuga molto velocemente, non si rovina anche se sottoposta a lavaggi frequenti, non si scolorisce nonostante l’esposizione al sole, è facilmente smacchiabile e può anche essere lavata a temperature elevate senza deteriorarsi. Spesso utilizzato in combinazione ad altre fibre naturali o sintetiche per migliorarne la resistenza o la lucentezza ha una natura molto versatile tanto da essere impiegata dalla creazione di pregiati tessuti per l’arredamento (tovaglie, tovaglioli, federe e coperte di pregio) e per l’abbigliamento alla produzione di reti per la pesca o vele. La chicca? In Corea il ramiè viene anche impiegato per la realizzazione di abiti tradizionali e di piccoli oggetti porta-fortuna.