Per accrescere le competenze nell’utilizzo tecnico e creativo delle proprie macchine da maglieria l’azienda ha affidato alla trainer Stefania Spezzani una serie di training mirati per le proprie operatrici.

Che la formazione rappresenti uno dei pilastri di sviluppo di Tollegno 1900, lo confermano anche le sessioni di training strutturate da Tollegno 1900 con il contributo di Stefania Spezzani di Punto Maglia sia per singole collaboratrici che per gruppi. “Magliaia” o “maglierista”, come lei stessa si definisce, Stefania è stata alla guida di due distinti corsi frutto della sua esperienza di lungo corso. “La mia professione di magliaia – racconta – mi ha permesso di acquisire grande esperienza, avendo lavorato a contatto con tante differenti realtà produttive. Proprio questa expertise mi ha portato a diventare formatrice, prima in centri accreditati dalla Regione Emilia Romagna, poi, in ambito privato, in aziende o per stilisti che volevano affinare le conoscenze e competenze tecniche nel mondo della maglieria.

Concretamente in che cosa consiste l’attività del suo laboratorio?

Il mio lavoro consiste nell’affiancare le aziende tessili, locali e al di fuori della mia regione, in tutti gli aspetti inerenti lo sviluppo del campionario. Nello specifico mi occupo non solo di realizzare prove filati, di rigature per cartelle colori e di punti per la fase di ideazione, ma anche di sviluppare prototipi calati e tagliati tramite indicazioni stilistiche che mi vengono fornite su base di schede tecniche. Schede che mi consentono di poter realizzare i capi richiesti dai committenti sulle macchine manuali rettilinee “Coppo”. In sintesi: mi occupo di tutto ciò che rientra nella fase preliminare alla produzione, dall’idea fornita dal committente sino al prototipo realizzato.

Stefania, come è nata la collaborazione con Tollegno 1900?

Devo dire grazie al tecnico che provvede alla manutenzione delle macchine a marchio “Coppo” presenti all’interno del TLab. Proprio lui mi informò che l’azienda stava cercando un docente per poter perfezionare le competenze tecniche delle sue operatrici impegnate sulle macchine rettilinee. Il primo contatto diretto con Nicoletta Meriglio, responsabile di queste operatrici, confluì in un primo corso online per 4 utenti. Successivamente mi venne chiesto un corso di perfezionamento per una delle partecipanti al primo corso, direttamente nella mia sede di Carpi. Da quel momento la collaborazione è proseguita e quest’anno ho tenuto una sessione formativa in presenza direttamente nel Tlab per due gruppi di partecipanti.

Ci racconta come si sono svolte le diverse sessioni formative e con quali finalità?

La prima docenza, online, era finalizzata a dare alle partecipanti tutte quelle nozioni tecniche di base indispensabili per conoscere lo strumento di lavoro: la macchina da maglieria e soprattutto tutte le sue potenzialità. Si è trattato di una formazione basica, di partenza, con l’ausilio di supporti didattici cartacei da poter consultare in autonomia anche dopo la fine delle ore previste. Il training rivolto ad una singola collaboratrice, nella mia sede di Carpi, si è invece focalizzato sull’affinare le sue capacità, così da renderla completamente autonoma nella realizzazione di punti in maglia fantasia. Questo step ulteriore ha comportato sia la fornitura di altro materiale didattico con nuove indicazioni tecniche più articolate, sia lo sviluppo di nuove esercitazioni da fare insieme sulla macchina.

La formazione destinata al gruppo, invece, come è stata elaborata?

Il training di gruppo è stato strutturato partendo da una prima distinzione tra partecipanti più esperte e meno esperte, in modo da poter rispondere al meglio all’esigenze di ciascun team, valorizzandone i punti di forza e lavorando sui punti deboli. Con le più esperte, nello specifico, è stato creato un book punti di strutture in maglia complesse, ma allo stesso tempo basiche, da poter utilizzare singolarmente o in abbinamento con altre strutture. L’obiettivo di questa sessione formativa è stato quello di offrire alle due “studentesse” la capacità di rispondere alla sempre maggiore richiesta di presentare i filati con una nuova concezione che rispondesse alle necessità dei clienti. Clienti che manifestano il desiderio di vedere la resa del filato anche su strutture diverse dal rasato o dalla maglia unita.

Nel secondo gruppo, invece, come è intervenuta?

Nel caso delle meno esperte l’obiettivo era quella di illustrare in modo dettagliato il macchinario in tutte le sue parti meccaniche, dissipando in loro tutte quelle lacune e mancanze di conoscenza che le portavano quasi ad averne timore. Anche a loro è stato fornito del materiale didattico funzionale a far conoscere i primi passaggi indispensabili all’avvio del macchinario e alla gestione delle varie problematiche che si potevano presentare in fase di utilizzo di un filato rispetto ad un altro. In soldoni: imparare a dominare la macchina e non viceversa. La voglia di sperimentare che ho rispettato anche in queste alunne è stata molto gratificante per tutti.

Quanto è importante, a suo avviso, la formazione in questo comparto?

Anche nel settore della maglieria la formazione è indispensabile, perché le aziende hanno sempre più bisogno di figure professionali che sappiano abbinare velocità e flessibilità, competenze e conoscenze specialistiche. Per sopravvivere in un contesto come quello della moda, per definizione volubile e mutevole, molti “mestieri” hanno infatti dovuto subire una radicale trasformazione per rispondere al cambiamento di mentalità del comparto: oggi bisogna essere in grado di eseguire punti e lavorazioni originali ed innovativi, mantenersi sempre aggiornati ed immagazzinare più competenze possibili per poter sempre offrire quel qualcosa “di più “che fa la differenza sul mercato.

Di cosa hanno bisogno le aziende oggi, in base alla sua esperienza?

Le aziende hanno sempre più esigenza di una formazione mirata, dove la teoria deve essere sempre più affiancata alla pratica. Un training che non sia non solo accademico, ma anche tecnico. Una necessità quest’ultima che è figlia di un nuovo modo di lavorare: se, infatti, nel passato le imprese formavano al loro interno le nuove risorse affiancandole alle figure più esperte, dando così loro la possibilità mentre lavoravano di imparare una professione, oggi la situazione è profondamente mutata. Complici margini di guadagno sempre più risicati, infatti, le figure professionali vengono sostituite solo al momento del ”posto vacante” o poco prima. Questo tempo limitato di inserimento professionale richiede, da parte delle aziende, di avere personale con nozioni tecniche e pratiche spendibili all’interno dell’attività nell’immediato. Non è un caso che, sempre più spesso, viene richiesto alle figure professionali con esperienza di tenere corsi mirati alla formazione specifica di determinate mansioni.

 

 

Share on...

Keep in touch!

Iscriviti alla newsletter

Credits

Graphic design and web development: 3PM Studio
Copywriting: Raffaella Borea
SEO: Gilberto Rivola
Photography: Marzia Pozzato