In un momento storico ed economico complesso che ha portato le aziende a rivedere i propri paradigmi e parametri, la responsabilità sociale d’impresa è una leva competitiva non secondaria per affermare il valore di una azienda. Riconoscere e documentare il proprio impegno nel realizzare prodotti, processi o servizi che rispondano a requisiti specifici è dunque un elemento da non sottostimare per accrescere la propria credibilità e reputazione. Le certificazioni, obbligatorie, regolamentate o volontarie, sono funzionali proprio a questo. Se il loro compito è dunque chiaro, ai non addetti ai lavori può non esserlo come nascono e perché sono importanti. A spiegarlo è Marco Più, coordinatore scientifico e organizzativo dell’Associazione Tessile e Salute, impresa Sociale che si occupa di sostenibilità ed eco-tossicologia nel Fashion ed opera in supporto al Ministero della Salute come terminale tecnico per la tutela della salute del consumatore, relativamente agli articoli tessili-pelletteria–calzature, collaborando inoltre con il Ministero dell’Ambiente, con il Ministero dello Sviluppo Economico e con l’ICE.
Come nasce una certificazione?
Le certificazioni, siano esse riferite a norme standardizzate o a protocolli privati, nascono quando per un prodotto o servizio si rendano necessari dei criteri di controllo, misura e verifica ad una conformità, come ad esempio il rispetto di certi requisiti ambientali, sociali, eco tossicologici. Se questa è la motivazione tecnica, è anche vero che sempre più frequentemente si assiste ad una diffusione di marchi ed etichette che asseriscono qualsiasi cosa. Per questo è importante stabilire che una label non significa automaticamente che alle sue spalle ci sia un vero protocollo metodologico ed un controllo da parte terza, due pilastri di una certificazione affidabile.
Perchè per un’azienda è importante ottenerla?
Quando un’azienda decide di certificare un proprio prodotto o processo, lo fa per motivazioni di mercato che, in quel momento, richiede certe asserzioni per avviare o continuare una collaborazione. La certificazione è dunque prima di tutto, oggi come ieri, uno strumento di mercato che serve principalmente al cliente per riconoscere, valutare e selezionare la sua filiera e garantire a sua volta standard di qualità superiori. Un esempio per tutti: per partecipare a gare pubbliche è necessario avere certificazioni di qualità o ambiente. Questa motivazione però non va letta in chiave negativa: intraprendere un percorso di certificazione permette ad un’azienda di lavorare sul proprio sistema di gestione ed organizzazione, rompendo magari vecchi schemi e modi operandi non più efficienti ed aprendosi così a nuove prospettive di crescita.
Proprio in termini di crescita quali sono le ricadute positive?
Le positività vanno dall’attuare dei controlli e delle misurazioni efficaci dei propri prodotti e servizi, alla riorganizzazione dei processi sino all’implementazione di sistemi di gestione con importanti riduzioni dell’utilizzo delle risorse e ricadute significative sugli impatti associati. In soldoni: minori costi, minori scarti, riduzione dell’impatto ambientale, maggior equità sociale. Una serie di valori che Tollegno 1900, associata a Tessile e Salute da diversi anni, condivide dimostrandosi molto attenta alle nostre attività ed ai servizi che eroghiamo alle aziende associate.
Tessile e Salute è una delle certificazioni su cui conta Tollegno 1900. Ad oggi ad avere lo stesso attestato di prodotto e/o processo sono più di 100 aziende associate di 7 regioni. Da quali premesse è nata questa certificazione?
La certificazione del progetto Tessile e Salute diventa operativa nel 2012, dopo un lavoro fatto insieme ad Unioncamere per la certificazione TFashion. Dal 2021 il progetto si arricchisce anche di un marchio di certificazione europeo registrato, dal nome ETHIC-ET. Lavoriamo sull’analisi e valutazione delle sostanze chimiche impiegate nell’intera filiera dell’azienda che si certifica, affinché l’uso delle sostanze chimiche tossiche e soggette a restrizione sia eliminato dalle lavorazioni, dall’ambiente e dagli articoli al consumo. La certificazione attesta che l’azienda e la sua filiera a monte adotti buone pratiche di lavorazione e controllo delle sostanze tossiche poste in lista di restrizione, garantendo i requisiti eco tossicologici di Camera Nazionale della Moda italiana. Tollegno 1900 si è associata nel 2014 e nel 2015 ha richiesto e ricevuto, dopo iter ispettivo, la certificazione Tessile e Salute. Da allora il percorso di consapevolezza sulla sostenibilità dell’azienda si è ampliato e prosegue anche grazie al nostro sostegno.
Italia e certificazioni: come si comporta il nostro Paese rispetto al resto del mondo? Virtuoso o da rimandare?
Le certificazioni, anche limitandoci a quelle di interesse per il settore tessile, sono molteplici sia che siano di sistema, come quelle di qualità, ambiente, responsabilità sociale ad esempio, sia che siano private. La mia percezione è che in Italia, per entrambe le tipologie, siamo molto più attivi rispetto a molti altri mercati. Per mia conoscenza nel tessile le esigenze di soddisfare il mercato hanno portato molte aziende ad adottare addirittura molte più certificazioni di quelle realmente utili o indispensabili. Per me rimane il principio che una certificazione, oltre a rispondere ad una esigenza di mercato, rappresenti un’opportunità di crescita per l’azienda e di valorizzazione di un impegno sociale.