Esiste un filo che da tempo lega Tollegno 1900 al Politecnico di Milano e che parla la lingua della collaborazione nello sviluppo di progetti di knitdesign. Una partnership che si rinnova anche in occasione dell’iniziativa “Feel the Green: Behind the stage” organizzata dal Consorzio Promozione Filati – CPF in contemporanea con la settimana della moda milanese il 23 e 24 febbraio 2023. In occasione dell’evento, teso a mettere la lente sull’intera filiera della maglieria, Tollegno 1900 ha fornito ai ragazzi del Laboratorio di Knit Design dell’Ateneo Meneghino alcuni dei propri filati – New Royal 4.0 e Woolcot Bio– perchè venissero usati per realizzare una collezione coerente con il tema della prima edizione dell’iniziativa: la sostenibilità. Un fil rouge fortemente attuale come conferma anche il Professore Associato e Coordinatore del Laboratorio di Knit Design del Politecnico di Milano Giovanni Maria Conti che ricorda: “il lavoro a maglia è sostenibile per sua natura, oltre ad essere uno dei pochi che può essere smontato e rimontato partendo da un filato. Bisogna però ricordare che sostenibilità non è solo cura ed attenzione per preservare l’ambiente, per sviluppare modelli economici virtuosi ed implementare attenzioni sociali rispettose dell’habitat, ma anche diffusione di una cultura sociale intesa come educazione alla qualità”. Qualità che è il leitmotiv anche del progetto “Feel The Green: Behind The Stage” di cui il Gruppo di Ricerca KnitDesign del Dipartimento di Design del Politecnico di Milano è partner scientifico.
In che cosa si codifica la vostra partecipazione all’evento e la collaborazione siglata con CPF?
Nel corso di “Feel The Green: Behind the Stage” presenteremo alcuni dei risultati della Ricerca Con-Text (www.context.polimi.it), finanziata con i fondi FARB di Ateneo, il cui obiettivo è quello di mettere in connessione i giovani talenti formati nella maglieria con le aziende manifatturiere italiane. Aziende che rappresentano l’eccellenza nella ricerca di filati e prodotti ad alto tasso di qualità. Ma non solo, grazie alla collaborazione con gli studenti del Laboratorio di Design della Maglieria del Corso di Studi in Design della Moda, metteremo in mostra una serie di proposte tessili dando vita ad una collezione di sperimentazioni fisiche che saranno realizzate con i filati forniti dalle principali filature italiane. Promuovere la filiera sin dal suo elemento base, il filato, è uno degli obiettivi.
Chi sarà coinvolto nel progetto e quale il modus operandi?
Il gruppo di Ricerca KnitDesign e quello ImagisLab del Dipartimento di Design hanno condotto la ricerca Con-Text che si è proposta di definire un sistema di relazioni fisiche e digitali (ecosistema digitale) funzionali a creare un percorso di sensibilizzazione per le aziende chiamate ad avere un ruolo di primo piano nel creare un solido legame studente-impresa. L’intento ultimo è infatti lo sviluppo di una “vetrina di talenti” a disposizione delle aziende che possono avere una fotografia di profili tipici con caratteristiche specifiche da cui attingere. Nel corso della tavola rotonda che sarà dedicata, durante l’iniziativa, al pillar “People” inviteremo inoltre i partecipanti a riflettere sul ruolo strategico che oggi rappresenta la manifattura di eccellenza all’interno del Made in Italy contemporaneo.
Quale ritiene sia l’importanza di iniziative di questo calibro?
Una iniziativa di questo tipo è necessaria, se non urgente, per promuovere, riscoprire e presentare un settore che ci viene riconosciuto come “eccellenza” all’estero, ma che invece è molto poco considerato dai giovani italiani. Una discrasia legata a diverse motivazioni a partire da un “vuoto” dipendente dalla stessa industria manifatturiera della maglieria che non si è mai proposta come “luogo di fascinazione creativa”. Concetto quest’ultimo molto importante per fare in modo che emerga il fascino e la meraviglia che si nascondono alle spalle della creazione di un filato.
Per promuovere la fascinazione creativa come si può intervenire?
Ritengo importante “ritornare alle origini” e spiegare ai giovani che la “moda italiana” è un complesso di realtà manifatturiere che costruiscono, insieme, una catena del valore probabilmente unica nel mondo. Un flusso da cui prende vita un prodotto che è la vera rappresentazione dell’eccellenza italiana. Davanti al paradigma di radicale cambiamento del Fashion System penso che raccontarsi e promuoversi, senza vana gloria ma con autenticità, sia molto importante per il futuro.
Tema del progetto è la sostenibilità. Tollegno 1900 ha risposto all’appello fornendo i suoi filati New Royal 4.0 e Woolcot Bio: cosa li rende coerenti con il focus dell’evento?
Questi due filati, frutto del processo di ricerca dell’azienda, oltre a rappresentare l’eccellenza del suo “saper fare”, declinano anche il suo rispetto di tutta la filiera: rispetto degli animali e degli allevatori, attenzione all’energia e ai consumi, cura delle risorse nella lavorazione. New Royal 4.0 e Woolcot Bio sono dunque la sublimazione di tutto quel processo che si nasconde dietro le quinte
Oltre all’iniziativa promossa dal Consorzio Promozione Filati, state lavorando a qualche altro progetto?
Credo e mi auguro che questo sia il primo di una serie di eventi a cui noi e CPF si possa collaborare per promuovere il settore della Maglieria che non è solo il nostro specifico ambito di ricerca, ma anche un settore industriale che può essere trainante per l’Italia.