Dopo aver promosso tra gli associati uno studio per valutare l’approccio alla sostenibilità, il Consorzio Promozione Filati propone 3 progetti per incentivare un modus operandi sempre più eco.

Per avere una panoramica dello status dei propri consorziati in tema sostenibilità, il Consorzio Promozione Filati-CPF ha affidato a Process Factory (società di consulenza specializzata nell’offrire a brand e filiera soluzioni integrate per lo sviluppo) la realizzazione dell’Assessment 4sustainability® 2021. La valutazione, che ha preso in considerazione 6 parametri emblematici – Materials, Trace, Recycle, People, Chem e Planet – ha portato a risultati incoraggianti: la maggior parte degli associati risulta aver strutturato procedure per monitorare la qualità della materia prima e il prodotto finito anche in relazione alla compliance chimica; aver ottenuto certificazioni di prodotto con l’obiettivo di sostituire le materie prime con alternative sostenibili a minor impatto ambientale e sociale; aver attuato procedure interne per la gestione delle informazioni di tracciabilità della propria produzione ed aver assicurato ai propri lavoratori la tutela dei diritti fondamentali e buone pratiche di salute e sicurezza sul lavoro. Nello specifico l’analisi delle risposte ha portato a concludere che in termini di Materials– capacità di implementare una strategia volta alla sostituzione delle materie prime con alternative più sostenibili, fino alla misurazione e alla riduzione dell’impatto ambientale di prodotto con metodologia LCA-Life Cycle Assessment – per più del 50% del campione il monitoraggio della qualità della materia prima acquistata e/o del prodotto finito avviene su richiesta del cliente, o attraverso un piano di controlli autonomo e preventivo. Per il 78%, inoltre, lo sviluppo di strategie di sostituzione delle materie prime con alternative “a minor impatto” socio-ambientale è frutto dell’ottenimento di certificazioni come GOTS, GRS, FSC, molto richieste dal mercato. In tema “Trace” – governo delle informazioni di tracciabilità dei prodotti e delle condizioni con cui sono realizzati lungo la filiera tramite la creazione di un vendor rating di sostenibilità basato sulla valutazione di requisiti sociali e ambientali – lo studio ha rilevato che il 48% delle aziende è “in grado di assicurare la tracciabilità di tutti i lotti dei materiali ricevuti dai fornitori diretti e delle lavorazioni esterne utilizzate. Sono invece allo studio attività di monitoraggio della filiera in termini di performance di sostenibilità”. Riguardo invece al passaggio ad un modello di economia circolare (“Recycle”), ad oggi, il 70% delle imprese gestisce e smaltisce i rifiuti in modo virtuoso, senza però intraprendere azioni volte alla limitazione dell’impatto derivante. Da sviluppare sono invece le procedure per la corretta gestione e riduzione della plastica. Alla luce di quanto emerso, con lo scopo di incentivare lo sviluppo sostenibile, CPF ha proposto un triplice intervento: l’adozione di una Carta dei Valori comune alle imprese consorziate, la definizione delle linee guida per l’identificazione in ogni azienda di un vero e proprio Sustainability Manager e la sua formazione attraverso corsi mirati erogati da Process Factory con anche il coinvolgimento delle divisioni marketing e commerciale per favorire la strutturazione di una strategia di vendita che faccia della componente sustainability un punto di forza.

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