Sono giovani, propositivi, impegnati e con le idee molto chiare sul loro futuro e sui progetti a cui dare spazio. Artknit Studios è il primo e nasce con un intento ben definito: creare una connessione tra le migliori manifatture italiane e clienti finali di tutto il mondo, dando spazio ad una filiera corta e controllata dove qualità e sostenibilità si incontrano per generare meno prodotti, ma fatti in modo migliore. Un obiettivo di valore a cui lavorano Alessandro Lovisetto (Founder & Ceo), Monica Servo (Costumer & E-commerce Specialist), Andrea Meloni (Digital Specialist), Sara Cattaneo (Marketing Specialist), Anna Castellazzo ed Elena Zanone (Product & Design Expert), tutti sostenitori del principio “Buy Less, Buy Better”. A raccontarne il backstage è Alessandro, portavoce di un team fortemente coeso.
Artknit Studios dove vuole arrivare?
Il nostro obiettivo è rendere accessibili a tutti la qualità e la sostenibilità, lavorando solo con materie prime pregiate 100% naturali e produttori italiani, saltando gli intermediari dei canali tradizionali. In questo modo offriamo ai clienti finali un prodotto a basso impatto per l’ambiente e senza i markup tradizionali, ma con la stessa qualità di un brand del lusso.
Cosa vi differenzia da altri competitor nazionali e internazionali?
Sicuramente la nostra verticalità sulla maglieria e il nostro DNA centrato sui temi di sostenibilità e trasparenza. Ultimo, ma non per importanza, la possibilità di accedere a prodotti di altissima qualità ad un prezzo accessibile grazie ad una filiera corta e senza intermediari.
In questo progetto si legge molto del territorio in cui si sviluppa…
Biella, anche conosciuta come “la valle della lana Italiana”, è il cuore pulsante del nostro progetto perché oltre il 90% delle nostre materie prime arrivano da questa città. La nostra presenza strategica sul territorio ci ha permesso un accesso privilegiato alle migliori manifatture e, con grande orgoglio, raccontiamo spesso alla nostra Community i valori imprescindibili di questo distretto, che rappresenta la nostra prima fonte di sostenibilità per i suoi materiali naturali e per un approvvigionamento a km zero.
Chi ha sposato la vostra idea diventandone partner?
Abbiamo girato l’Italia per conoscere tutti i nostri artigiani ed è stata un’esperienza bellissima. Li abbiamo selezionati in base alla loro specialità, alla capacità di ascoltarci e all’allineamento valoriale. Al momento collaborano con noi 15 famiglie di artigiani, ognuna con il proprio laboratorio a conduzione familiare, con tanta passione per il lavoro e molta voglia di rimettersi in gioco.
E per i filati come vi siete orientati?
Per le forniture dei filati, gli aspetti che abbiamo considerato maggiormente sono la loro qualità e durabilità, oltre all’importanza data dall’azienda alla sostenibilità. Preferiamo lavorare con pochi partner per irrobustire il rapporto e creare collaborazioni strategiche e benefici comuni. Abbiamo scelto Tollegno 1900 non solo per la sua storica connessione con la nostra città natale, ma anche per gli alti standard di qualità riconosciuti a livello globale e la forte attenzione al rispetto dell’ambiente e degli animali, a partire dalla materia prima fino ad arrivare al prodotto finito.
Cosa significa concretamente per Artknit Studios essere sostenibili?
Abbiamo 3 direzioni che guidano la nostra strategia di sostenibilità: “Planet”, che si propone di creare il miglior prodotto al minor impatto ambientale possibile, “Makers” il cui obiettivo è dar luce e proteggere le manifatture Italiane aiutandole nell’evoluzione e nel ricambio generazionale necessario per conservare uno degli asset più importanti del nostro Paese, e “Community”. In questo ambito rientra il desiderio di riuscire a sensibilizzare la nostra community su tematiche sociali e ambientali ed educare i consumatori ad un acquisto più consapevole con la nostra filosofia “Buy less, buy better”.
Altro focus è la tracciabilità: perché oggi rappresenta un elemento imprescindibile?
Riteniamo che il cliente finale abbia bisogno di informazioni per poter fare delle scelte consapevoli e la tracciabilità è l’unico modo per metterlo nelle condizioni di scegliere con coscienza.
Post pandemia: sono cambiate le richieste del mercato?
Quello che possiamo dire con certezza è che il mercato è in fermento grazie ad un cambio tendenza verso uno stile di vita più bilanciato, meno frenetico e più sostenibile, che ha portato quindi ad un change di preferenze anche nel modo di vestirsi. Si è passati da scelte più formali come abiti e camicie, a soluzioni più comode in jersey e maglieria. Nello specifico il nostro cliente cerca prodotti di alta qualità che non seguono tendenze, prodotti con fibre naturali e morbide al tatto dal disegno semplice, ma contemporaneo, che li possa far sentire eleganti e comodi in ogni occasione.
Futuro: in che direzione si sta muovendo il mondo della maglieria?
A nostro avviso, ci sarà sempre più una fusione tra l’online e l’offline. L’online negli ultimi 24 mesi è cresciuto a doppia cifra e continuerà a farlo, mentre crediamo che l’offline avrà sempre più un ruolo secondario e fungerà da supporto per creare esperienze di acquisto uniche ed innovative, a discapito di una pura funzione di vendita. Ci immaginiamo inoltre che i consumatori avranno uno stile di vita maggiormente consapevole. Dopo il boom del fast-fashion e l’era di Amazon del “tutto e subito”, come in ogni ciclo, il consumatore avrà bisogno di rallentare e di tornare alle vecchie abitudini, in cui comprava localmente e a prezzi più sostenibili prodotti che hanno una storia da raccontare e sono portatori di valori che li rappresentano.
State lavorando a nuovi progetti e/o collaborazioni?
Abbiamo molti progetti in pipeline per il futuro, tutti volti a consolidare i nostri impegni presi negli scorsi mesi. progetti più importanti includono il potenziamento della tracciabilità della filiera tramite una tecnologia blockchain e l’apertura di store fisici, ma anche molto altro….seguiteci sui nostri canali per prossimi aggiornamenti!