09/09/2021
Filati, T Network
Scacco ai problemi di sovrapproduzione, ai dead stock e alle difficoltà di smaltimento delle materie prime con servizi che fanno della digitalizzazione un atout, con ricadute anche per la sostenibilità.

In una società fluida, in costante movimento e mutazione, la digitalizzazione è diventata baricentrica per le imprese che intendono proiettarsi nel futuro rivolgendo lo sguardo al mercato internazionale. Un’operazione che consiste non solo nel trasferire le raccomandate via e-mail o trascrivere faldoni sul computer, ma nel trasformare l’intero processo aziendale nel nome della velocità, dell’esecuzione performante e dell’efficienza.

Anche il mondo dei filati ha dovuto fare i conti con questa metamorfosi con la definizione di nuovi paradigmi e servizi che del digital hanno fatto la loro ragione d’essere. Yarnbank di Shima Seiki nasce in questo contesto ed è la sublimazione delle richieste di rapidità e accessibilità immediata del mercato e delle necessità dei player del settore.

Ne è convinta Yukiho Arita, yarnbank Product Marketer.

Digitalizzazione e filati, un connubio sempre più stretto come conferma il progetto Yarnbank. Come e quando è nata l’idea?

I sistemi di Shima Seiki realizzano design di moda virtuale utilizzando filati digitalizzati da oltre 20 anni, da circa 10 il nostro raggio d’azione è stato però esteso a collaborazioni con i principali fornitori di materie prime per la filatura. Il nostro obiettivo era, ed è tuttora, promuovere la digitalizzazione del filato attraverso quello che abbiamo chiamato Digital yarn project, un progetto di cui Tollegno 1900 è stato un membro chiave. Negli ultimi anni, a causa della produzione basata su proiezioni imprecise, i problemi riguardanti la sovrapproduzione, il dead stock (letteralmente stock morto) e lo smaltimento sono diventati una questione sociale sempre più significativa. Si è quindi posta con maggiore enfasi la necessità di trovare delle soluzioni per abbreviare i tempi di consegna per il campionamento, riducendo le risorse sprecate e garantendo la tracciabilità della produzione. Proprio per questo è nato yarnbank servizio web che, presentato alla fiera ITMA a giugno 2019 e lanciato ufficialmente a settembre 2020, collega digitalmente i fornitori di filati e i loro clienti.

Perché questa Banca dei filati (yarnbank) può essere un plus per le aziende?

Bisogna distinguere tra chi può farne uso, perché i benefici ricavabili sono specifici. Nel caso ad esempio di utenti come marchi di moda, designer e aziende di maglieria, utilizzando la Banca dei filati , potranno migliorare l’efficienza del lavoro quotidiano.

Yarnbank è infatti la prima piattaforma centralizzata al mondo da cui è possibile ottenere informazioni sui filati, confrontarne varie tipologie e contemporaneamente inviare richieste qualora ci fosse un prodotto d’interesse. Ma ciò che rende unico il servizio è la chance di utilizzare i dati del filato digitalizzati per sviluppare campioni digital. Prima di ordinare i filati veri e propri, si possono quindi scaricare i dati digitali del filato e adottarli nella fase iniziale della pianificazione del prodotto come campionatura virtuale. Ne conseguono una riduzione significativa dei tempi di consegna e dei costi per la pianificazione del prodotto. Utilizzando i dati visivi, diventa possibile chiarire le istruzioni ai fornitori e iniziare la produzione senza problemi. Il campionamento virtuale sta ricevendo maggiore attenzione poiché COVID-19 limita le spedizioni e i viaggi internazionali.

Quali i benefit per i fornitori di filati invece?

Possono entrare in contatto con marchi di moda e fabbriche di maglieria in tutto il mondo e quindi ottenere nuove opportunità di business. Potendo inoltre avere indicazione del numero di visualizzazioni della pagina, dei download e dell’utilizzo dei dati sui filati, possono verificare la domanda del mercato di un loro filato. Allo stesso tempo, venendo riportate le statistiche sulle tendenze dei clienti, possono analizzarle e preparare in anticipo l’approvvigionamento delle materie prime e la tintura, evitando di perdere delle opportunità e riducendo il rischio di dead stock.

Come si intersecano digitalizzazione e sostenibilità in questo progetto?

Digitalizzando il filato, si possono dare ai clienti sempre più informazioni senza però incrementare l’investimento in risorse necessarie per creare cataloghi. L’utente, invece, può procedere alla pianificazione del prodotto e alla produzione di campioni in chiave digitale utilizzando i dati del filato. Parallelamente, la produzione può essere eseguita senza sprechi di tempo e risorse. In ottica green se la trasformazione digitale della catena del valore della maglieria progredisce e gli sprechi nella produzione vengono ridotti, anche l’impatto sull’ambiente è minore.

Quante aziende ad oggi hanno aderito al progetto?

A gennaio 2021 si sono registrati 38 fornitori di filati provenienti da tutto il mondo: Italia, Spagna, Germania, Austria, Cina, Hong Kong, Taiwan, Canada, Giappone, Nuova Zelanda e Mongolia. Gli utenti invece sono registrati in 73 paesi: ciò significa che yarnbank come piattaforma digitale consente ai fornitori di filati di contattare anche i clienti di aree difficili da raggiungere.

State pensando a delle evoluzioni di questo progetto?  

Il nostro primo obiettivo è rendere yarnbank la piattaforma standard per i filati. Soprattutto ora che è difficile visitare le fiere di persona, questo servizio è in grado di dare tutte le novità sui filati in qualsiasi parte del mondo. Il nostro prossimo passo sarà rendere la “banca” uno strumento più utile per designer e acquirenti che cercano materiali sicuri ed ecologici, fornendo informazioni sulle certificazioni di terze parti coinvolte nel nome della sicurezza e della preservazione dell’ambiente. Per il futuro, prevediamo di fornire indicazioni sulla tracciabilità delle materie prime che i consumatori potranno utilizzare per acquistare maglieria di alta qualità e sicura.

In ottica di nuove progettualità invece, quale la direzione?

Abbiamo in programma di promuovere la trasformazione digitale (DX) nella catena del valore della maglieria per altre fasi oltre all’approvvigionamento di filati, così da concorrere a creare un ambiente aziendale migliore. Il nostro obiettivo non è solo vendere macchine per maglieria, ma anche sviluppare soluzioni per il business innovative che soddisfino le esigenze del settore e contribuiscano all’efficienza e alla rivitalizzazione dell’intera industria della moda.

La curiosità: chi è Shima Seiki?

Azienda giapponese leader nella produzione di macchine per maglieria a base piatta computerizzate, con la completa integrazione dei sistemi (pianificazione, produzione, promozione delle vendite e vendita al dettaglio), ha dedicato i suoi prodotti e servizi all’industria della maglieria attraverso l’applicazione della più recente tecnologia computerizzata. Shima Seiki è stata pioniera anche della maglieria WHOLEGARMENT® (produzione di un intero capo senza cucire ed utilizzando solo la quantità di filo richiesta per creare un singolo capo) ed è conosciuta a livello mondiale per APEX series 3D design software.

 

Leggi anche: Tollegno 1900 veste Shima Seiki Italia a Pitti

 

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