Lo scrittore e filosofo francese René Daumal sosteneva “Lo stile è l’impronta di ciò che si è in ciò che si fa”, il “collega” Schopenhauer rincarava la dose dicendo “La prima regola, e forse l’unica, del buono stile è che si abbia qualcosa da dire: con questa regola si va lontano!” mentre Nietzsche tirava le fila sentenziando “Migliorare lo stile significa migliorare il pensiero”. Più pragmatico ma non meno incisivo soprattutto per chi lavora nel comparto fashion è Giorgio Armani che traccia un chiaro distinguo: “la moda è quella che viene suggerita e che spesso è meglio evitare, lo stile invece quello che ciascuno ha e deve conservare nell’arco della sua vita”. Come a dire: se per definire una moda un “abc” lo si può anche trovare, quando si parla di stile le indicazioni sono personali e si devono leggere in quello che siamo.
Non si discosta da questa visione Vittorio Branchizio, professione designer ma anche un po’ di più. “In Shima Seiki mi occupo della parte creativa strettamente connessa a sviluppo e ricerca. Concretamente il mio compito è ideare lavorazioni e tecniche che mettano in luce le potenzialità delle nostre macchine abbinate ai filati. Il tutto in ottica design”.
Attività la sua in cui l’impronta deve essere chiara così come lo stile, identificabile a colpo d’occhio.
Lo stile è proprio questo: un gusto riconoscibile per la sua purezza e senza tempo.
Come nasce quello di una collezione?
Le ispirazioni sono la chiave di volta e sono molteplici oltre che in costante mutamento. Personalmente mi lascio avvolgere creativamente da tutto quanto mi emoziona: che si tratti di arte o design, di natura o di persone le attrazioni capitano osservando e concedendosi il tempo di riflettere.
In quest’ottica si può dedurre che anche un filato può essere la miccia d’accensione di un’idea. Sicuramente è vero il percorso inverso: definito cosa voglio realizzare devo scegliere il materiale che meglio si presta per darvi forma. Quali criteri segue nella selezione?
Se parliamo di filato le sue caratteristiche sono la premessa fondamentale. La scelta si orienta però anche tenendo conto dell’obbiettivo che si vuole ottenere, delle suggestioni che si vogliono dare. La bellezza della maglieria sta anche in questo: la possibilità di creare nuovi materiali mischiando fibre e lavorazioni responsabili dell’effetto materico finale.
Un modus operandi che è stato seguito anche nel dare vita al progetto “Wool on the go Tailored Knit” nato dalla collaborazione tra Shima Seiki Italia, The Woolmark Company e Tollegno 1900 e che ha previsto la creazione di una capsule collection.
In questo caso abbiamo lavorato utilizzando la fibra per eccellenza: la Lana Merino. Le sue caratteristiche e peculiarità ne hanno fatto l’interprete migliore per questo progetto:100% naturale, rinnovabile, biodegradabile e riciclabile, traspirante , assorbe l’umidità ed é morbida, cosa chiedere di più? Per la capsule ho pensato di mischiarla con altre fibre termo indurenti, creando così un materiale rigido ma morbido che mi ha permesso di realizzare capi d’ispirazione sartoriale come giacche e cappotti o abiti che, con i programmi di massima precisione Apex di Shima Seiki, sono perfetti per un uomo o donna sempre in movimento, metropolitani.
I filati impiegati che ruolo hanno avuto nel dare seguito a questa intuizione?
Il loro valore e importanza è stato centrale per permetterci di raggiungere l’intento: tra i vostri filati ho selezionato Re-Abarth 2/37, 60%merino wool 23 micron e 40% nylon recycled per la costruzione eco del filato e la mano semi tecnica del capo finale e Harmony 4.0 2/48 100% merino wool extrafine. Per le sue qualità eco-idro, total easy care, lavabile in lavatrice e irrestringibile era l’ideale per dare concretezza alle nostre idee. Il fatto che fosse anche high twist con un elevato numero di torsioni e conseguente riduzione del pilling, avesse un’ottima resistenza all’abrasione sono stati elementi non trascurabili per la selezione.
Materia prima d’eccellenza, strumento di lavoro performante, creatività : che peso hanno nel dare forma ad una collezione?
Hanno un peso omogeneo e nessuna deve mancare.