Nel nome della sostenibilità, tracciabilità e responsabilità sociale Tollegno 1900 sposa il progetto NATIVA. Più di una certificazione, un modo di interpretare il mondo della lana

Preservare il contesto in cui si è inserire, offrire una garanzia reale al cliente della tracciabilità e sostenibilità dei propri prodotti, prendersi cura dell’habitat nella sua totalità sono parte del credo di Tollegno 1900 che, per mantenere fede a questi valori, è da sempre attiva per acquisire certificazioni che ne attesta l’impegno. Va in questa direzione NATIVA, “marchio basato su un protocollo che assicura sostenibilità, tracciabilità, benessere degli animali, responsabilità sociale alla lana”. In soldoni, una garanzia non solo per il consumatore finale, ma per tutta la filiera.

“Da queste premesse ha preso forma il nostro progetto – spiega Alberto Rossi, Business Development Manager di Chargeurs Luxury Material, con focus su NATIVA – che nasce sulla base di una analisi concreta del mercato e delle esigenze dei diversi player del mondo della lana”.

Esigenze che parlano la lingua di soluzioni sempre più personalizzate e specifiche ai bisogni di ogni azienda…

E’ esattamente così. Proprio per dare una risposta di valore ad una domanda sempre più puntuale in materia di trasparenza e tracciabilità della lana si è sviluppata NATIVA, che dà voce al bisogno delle aziende o dei brands di poter contare su un servizio non standardizzato o preconfezionato, ma “su misura”.

Quali sono i giocatori chiamati in gioco e con che ruolo?

Tutti gli attori della supply chain sono chiamati in causa ed aderendovi a possono essere il loro forte impegno per la trasparenza, la sostenibilità e la responsabilità. Ma soprattutto essere il rispetto dei nuovi standard attesi dai consumatori.

E’ questo il valore aggiunto che viene dato da Nativa ® alle aziende?

Abbiamo strutturato l’offerta NATIVA con uno scopo molto chiaro: fornire “punti vendita unici” alle aziende e, conseguentemente, ai brands. Per questo abbiamo attivato un circolo virtuoso che si compone di una serie di elementi di valore: global sourcing NATIVA wool; contatto diretto con le singole fattorie; creazione di una rete bidirezionale di contatti tra aziende e brand; tracciabilità attraverso blockchain; supporto di comunicazione & marketing dedicato e calcolo del carbon footprint di ogni nostra pettinatura.

Dei plus che concorrono a far fronte alle nuove richieste del mercato. In particolare cosa chiede oggi il consumatore al prodotto in lana?

Il consumatore è sempre più preparato e ha le idee chiare su quello che cerca. Sa bene su cosa è disposto a scendere a scendere e su cosa invece non retrocede. Sostenibilità, trasparenza e performance sono dei must.

Deve che vuole vedere declinati concretamente, quando soprattutto si parla di sostenibilità…

In questo però la lana fa davvero scuola. Come fibra infatti è di per sé sostenibile grazie alle innumerevoli qualità fornitele da madre natura: 100% naturale, rinnovabile, biodegradabile e facilmente riciclabile.

E in tema di trasparenza e performance?

Il consumatore ha imparato a chiedere non solo “come”, ma anche “dove” è fatto il prodotto e NATIVA è la risposta a questa giusta richiesta di chiarezza. Per il fattore più performante invece bisogna rifarsi al know-how e all’esperienza delle aziende.

Sostenibilità, tracciabilità, benessere degli animali, responsabilità sociale: rispetto al Vs osservatorio privilegiato, quale lo stato dell’arte delle aziende italiane?

Impatto ambientale sostenibile, benessere animale, consumo di risorse esauribili, come ad esempio l’acqua, condizione dei lavoratori e diritti umani, capacità di riciclare, saranno i pilastri su cui si “giocherà” la partita nel futuro.

 

 

 

 

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